Tra tasse, tagli
alle spese e i gettonatissimi “basta sprechi” annunciati a ripetizione, quasi
quotidianamente, dai nostri tecnici (e non) salta certamente all’occhio la
notizia uscita qualche giorno fa riguardo all’assunzione di 30 dipendenti in
Regione Sicilia.
I suddetti neoassunti
avranno l’infelice, poco stimolante e decisamente antiquato compito di portare
i documenti, i faldoni e tutte le carte da un ufficio all’altro. I trenta
“camminatori”, freschi d’assunzione, svolgeranno ciò che noi, amanti della
tecnologia, lasceremmo fare ad un computer. Non la pensano allo stesso modo
alla Regione, più legati ad una tradizione lavorativa legata all’uomo e ad un
modus operandi in pieno stile borbonico.
Qualcuno
potrebbe dire che, in tempo di crisi, la Regione ha creato ben 30 posti di
lavoro. Ma fossero solo quelli! Invece no.
Cinquantacinque
nuovi addetti ai musei palermitani (che si aggiungono ai già mille e seicento
presenti), sessanta funzionari direttivi e venti collaboratori per l’archivio.
Questi sommati ai trenta, si spera, instancabili camminatori, raggiungono i 160
nuovi assunti, che vanno ad aggiungersi agli oltre sedicimila dipendenti della
Regione. Un curioso modo per smaltire la pesante lentezza burocratica ed
evitare gli sprechi. Roba da Regno delle Due Sicilie, parlando in termini di
tecnologia e efficienza organizzativa.
Perché è di
efficienza che si parla. Una cosa che spesso in Italia manca, ma non sempre. Stiamo
infatti scalando le classifiche riguardo alle energie rinnovabili (magra
consolazione se si pensa che in fatto di giustizia siamo tra gli ultimi,
inseguiti dallo Sri Lanka e tallonando l’Angola). Di sprechi ce ne sono fin
troppi e di tagli ce ne vorrebbero, ma ai punti giusti.
Ma come
dimenticare, quindi, l’inguaribile stakanovista che, l’anno scorso, passò da
aprile ad agosto spalando neve in quel di Palermo, raggiungendo la
ragguardevole cifra di 415 ore di straordinari per uno pagamento di oltre cinquemila
euro. Ciò che forse stupisce di più è la capacità di quest’uomo di aver
trovato, e rimosso, la candida neve nella calda estate mediterranea.
Insomma, la
parola d’ordine sembrerebbe essere “dare il lavoro” e se il lavoro non c’è, lo
si inventa.
Nessun commento:
Posta un commento