La fortuna non
esiste
In un’America
messa in ginocchio dalla crisi si riscopre l’importanza della speranza, del
coraggio e della tenacia. Si ritrova fiducia nel cambiamento incarnato dall’allora
senatore afroamericano di Chicago, nato alle Hawaii , che di secondo nome fa
Hussein, Barack Obama.
Sullo sfondo del
tracollo economico del 2008, causato dall’economia forsennata e senza limiti,
si affacciano le storie di uomini e donne che, travolti dalla Storia, trovano
le forze di rialzarsi e trovare una via alternativa. Ci si scopre davanti ad un’epidemia che colpisce tutti, dagli operai del colosso industriale
General Motors, per anni simbolo della potenza economica americana, ai grandi
managers della Lemhan Brothers, tristemente passata alla storia per aver
sottolineato la fragilità di quel sistema.
Ci vengono presentate
le situazioni di persone dilaniate dalla malattia, dalla guerra e dall'oppressione che, grazie alla famiglia, agli amici e (in un caso) all'Accademia Reale di
Svezia, riescono a ritrovare se stessi, scoprendo energie nascoste ma
incredibilmente forti ed una insaziabile voglia di vivere.
Ma più di ogni
altra cosa colpisce, e viene sottolineata, la capacità delle persone di
rimettersi in gioco senza lasciarsi trasportare alla deriva dalla corrente. Persone
che, riconoscendo la sconfitta, non si lasciano abbattere ma ripartono da capo
un gradino più in basso, consapevoli che non vi è altra soluzione. Persone che
non si arrendono alle difficoltà, agli ostacoli e alle mille umiliazioni ma che
le affrontano con immensa dedizione e con una sovraumana sofferenza.
Il quadro è
quello di un’America sconvolta e distrutta nella quale, nonostante tutto, c’è
ancora posto per gli ultimi, per quelli che cercano di rifarsi una vita, per
quelli che fuggono dalle guerre e per quelli che hanno perso tutto, compreso se
stessi.
E’ un racconto in
cui si comprendono le parole di Obama quando dice: “Abbiamo
realizzato quella che i cinici definivano una sfida impossibile e abbiamo
dimostrato che la speranza non è cieco ottimismo ma coraggio di combattere”. E’
la storia di un popolo che ha incassato il colpo, ma è anche stato capace di
rimettersi in piedi, barcollante e stordito, ma vivo. Una vicenda riassumibile
nelle parole di due ex operai della GM, che si sono reinventati cuochi
(tornando sui banchi di scuola per seguire i corsi di cucina) dopo essere stati
licenziati: “La differenza tra un disastro e un’avventura è solo la tua
attitudine”.
“La fortuna non esiste – storie di uomini e di
donne che hanno avuto il coraggio di rialzarsi”, Mario Calabresi, Arnoldo
Mondadori editore, 2009.
A.M.
A.M.
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